Si chiama Federico Martelli ed è un giovanissimo fan dei Beatles. Dalla sua penna sono nate oltre 200 recensioni di oggi sui capolavori del passato
Il nuovo libro di Officine Gutenberg viaggia nella storia della musica e in particolare di un periodo unico, quello che ha visto la parabola magica dei Beatles.
Lo fa grazie a un ragazzo che nonostante la giovanissima età ha una conoscenza rara e approfondita dei Fab Four. Lui si chiama Federico Martelli, è di Correggio, e ha scritto una lunga serie di recensioni musicali, tutte sui brani dei ragazzi di Liverpool, che ha messo insieme per dare vita a “The Beatles Everyday”.
Federico lo abbiamo conosciuto di persona solo qualche giorno fa quando ci è venuto a trovare in casa editrice accompagnato dalla mamma Letizia, e ci ha raccontato questo suo libro, che vede la prefazione di Antonio Bacciocchi, e più in generale della sua grande passione per i Beatles.
Come nasce il tuo The Beatles Everyday?
Dalla volontà di fare una sorta di tributo e ringraziamento ai Beatles, per raccontare quello che significano per me. La passione per Lennon, McCartney, Starr e Harrison è nata grazie ai miei genitori, ma anche in seguito, quando ho iniziato a scegliere autonomamente quale musica ascoltare, i Fab Four sono sempre stati al primo posto. Ho voluto fare così la mia piccola parte come fan dei Beatles, con un tributo tutto mio.
Una passione decisamente precoce!
Sì, in pratica da quando avevo due anni e mezzo. Già allora i miei genitori mi facevano ascoltare le loro canzoni e da subito ho imparato a conoscerle e anche a cantarle. Anche i film sono stati importanti, infatti guardando Yellow Submarine credo di aver imparato a cantare la mia prima canzone, “All togheter now”.
Dato che ci siamo: canzone preferita?
Se proprio devo sceglierne una, allora dico “In my life”. Naturalmente ce ne sono anche altre, così su due piedi direi “Here, There and Everywhere” e “Across The Universe”.
Andando dritti sul libro: sappiamo che invece di prendere uno strumento, hai scelto un social per lanciare il tuo pensiero sulla band di Liverpool…
No, io non suono strumenti e non mi sento portato in questo senso verso la musica, però volevo scrivere, e di cose in testa ne avevo tante. Allora ho scelto uno “strumento” di altro tipo, ossia Instagram, aprendo il profilo thebeatleseveryday. Di materiale in giro ovviamente ce n’era già tanto su un tema del genere, ma su Instagram non ci sono tante persone e profili che portano avanti un approfondimento del genere, e ancora di più con taglio che possiamo definire “sentimentale”.
Mi dicevi che le tue recensioni hanno avuto un travaglio molto veloce!
Sono nate fondamentalmente in due mesi. Più lungo invece il periodo di pubblicazione, infatti dopo averle preparate, ho cominciato a pubblicarle a partire dal primo gennaio 2023, postandone una al giorno. Tutto questo senza un ordine predefinito, semplicemente il giorno prima sceglievo in base a come mi sentivo e sceglievo quella che volevo, quella più idonea a come mi sentivo. Quasi sempre senza guardare date o ricorrenze precise, a volte però è successo, come per il giorno del mio compleanno quando ho pubblicato “Birthday”.
Quando è terminato questo lavoro?
L’ultima delle 215 canzoni che ho recensito, l’ho pubblicata il 3 agosto 2023, ma dopo ho aggiunto alcune “bonus track”, una per ognuno dei Beatles, in rappresentanza di quello che hanno fatto dopo l’esperienza insieme. Poi ho aggiunto la prima vera canzone scritta da Paul McCartney e John Lennon prima che nascesse la band, e sto parlando di “In spite of all the danger” dei The Quarrymen (la prima band di John Lennon), che non si trova in un album ma su “Anthology”, pubblicata dopo lo scioglimento della band. Poi ho aggiunto anche l’ultima che abbiamo potuto ascoltare, “Now and then”.
Il libro si apre con la prefazione di Antonio Bacciocchi, musicista e scrittore, conosciuto in tutta Italia. Come nasce questa collaborazione?
Tutto è grazie mio padre che conosce Tony ormai da tempo. Gli ha fatto leggere le mie recensioni e Bacciocchi ne è rimasto piacevolmente colpito, così quando abbiamo pensato di trasformare il progetto in un libro, ha accettato di scrivere un suo pensiero. Un contributo che mi ha fatto molto piacere, per cui ci tengo a ringraziarlo in modo particolare.
Questo lavoro può essere un primo passo verso una carriera tra musica e scrittura?
Io non ho idee precise sul mio futuro e non ho ancora pensato ad un percorso concreto. Non ho mai nemmeno pensato a me stesso come a uno scrittore o come qualcuno che vuole fare questo di mestiere. Il tutto è nato con un’altra idea e neppure ora, che questa cosa ha preso la forma di un libro, penso a un nuovo progetto.
Federico hai solo 18 anni: musicalmente, oltre ai Beatles “c’è altro?”
I miei gusti musicali sono molto diversi da quelli dei miei coetanei. Continuo ad ascoltare rock inglese, brit pop, come ad esempio Oasis, Clash, Kula Shaker, gli Who. Con gli altri ragazzi della mia età ho poco in comune musicalmente, potrei dire che mi piacciono i Maneskin, ma oltre a loro non trovo niente di coinvolgente nel trap o nei vari sottogeneri in voga oggi. Rispetto tutta la musica ma non riesco a comprenderli, come d’altra parte posso capire che i miei amici non comprendano i miei gusti. Mi sento un po’ nel secolo sbagliato, ma non cambierò mai i miei gusti musicali.
Il libro di Federico Martelli, e tutti gli altri delle nostre collane, lo trovate nel nostro shop on line!