Descrizione
L’alfabetario degli animali piacentini
di Manuela Merli
Piacenza: quale è l’emblema della città nello stemma e nel mondo? Una Lupa.
La piazza principale? Quella dei Cavalli.
I tre Dop? I derivati del Maiale.
Quante località al mondo vantano di aver dato il nome a un intero tempo geologico? Grazie alle Balene, abbiamo il Piacenziano.
Da noi un Cane ha salvato la vita a un santo, e una Colomba ha ispirato la costruzione di un’abbazia.
Sono soltanto alcuni degli animali che tra lo storico, l’artistico, il culinario e il mitologico hanno segnato nel profondo Piacenza, la sua gente e il suo costume.
Non si contano le sagre celebrate in nome di qualche bestiola; innumerevoli i detti, i proverbi e le curiosità che li vedono protagonisti, esercizi commerciali che a qualche animale hanno affidato la ragione sociale e la popolarità sul territorio.
A come Animali dunque, in rigoroso ordine alfabetico, nel primo Alfabetario degli Animali Piacentini: passando da quadrupedi a volatili, da mammiferi a insetti, saranno elencati elefanti, galletti, gatti, cani, merli e merluzzi, orsi, draghi, cinghiali, gufi, vermi, persino iguane.
Per convincerci una volta per tutte che Piacenza è davvero città di bestie variegate.
Manuela Merli nasce nel 1974 e durante l’infanzia matura la convinzione che i cognomi siano espressione della reincarnazione nonché indicatori del destino. Indirizzata alla scrittura da un laboratorio di Gabriele Dadati e dalla Bottega di narrazione (ideata dallo stesso Dadati e da Giulio Mozzi), grazie alla biografia del cane di san Rocco entra nel gruppo di autori del “Dizionario biografico fantastico dei piacentini illustri” (Piacenzasera, 2012). Grazie al talent-show delle Rane di Cantarana compare tra gli autori della “Guida ai luoghi fantastici di Piacenza (e provincia) (Piacenzasera, 2013) e de “L’Antologia del fiume Po. Una spoon river piacentina”.