Poesie, immagini, la natura nelle parole, la scelta del bianco e nero, richiami alla letteratura giapponese. Questo e altro ancora è quello che si può trovare in “meravigliaMI”, il nuovo libro targato Edizioni Officine Gutenberg, grazi alle parole di Rita Casalini e alle fotografie di Marco Tondini.
Un nuovo libro di poesie arrivato in via Giordano Bruno 6 tramite una segnalazione di un’amica in comune di Officine Gutenberg e dell’autrice del libro (di cui dirà poi la stessa Rita nelle sue risposte) e che subito ha aperto una nuova finestra su un mondo, quello delle poesie collegate ad immagini, sempre capace di incantare e stupire.
Casalini e Tondini, in 2 per il nuovo libro di poesie
Questo “meravigliaMI” (che si può trovare nelle librerie di Piacenza ma anche on line sul sito di Officine Gutenberg) è un prodotto nato a 4 mani: da un lato la penna di Rita Casalini e dall’altro la macchina fotografica di Marco Tondini.
Una pubblicazione che mette al centro dell’attenzione il concetto della meraviglia, un libro che “è un invito a fermarsi, a non lasciarsi invadere da tutti veloci e colorati attorno a noi”. Un libro di cui abbiamo chiesto direttamente a Rita e Marco.
Quando e come nasce questo tuo “meravigliaMI”?
MeravigliaMI nasce come una sorpresa. Temporalmente il primo germe nasce a novembre 2020. Più in profondità nasce dalla mia attitudine quotidiana a meravigliarmi delle piccole cose, dalla mia innata curiosità, dalla voglia di approfondire e studiare, dalla mia passione per le etimologie delle parole e dalla convinzione che le parole abbiano un grosso potere e una grande responsabilità nel dare un nome ai sentimenti. Ho sempre amato tutte le arti, ho una formazione musicale ed amo molto la lettura, in particolare gli albi illustrati. Poi ho incontrato la scrittura degli haiku, il teatro essenziale delle ombre sul quale ho fatto la tesi di laurea e più recentemente una visita al MUDEC di Milano, in particolare ad una mostra di Roy Lichtenstein e Liu Bolin, mi ha aperto gli occhi sul mio bisogno di specchiarmi.
Più a monte, da dove arriva la passione per la poesia?
Penso la poesia abbia molto a che fare con la musicalità. Sono diplomata in pianoforte, ma non ho mai amato essere una solista. Ho sempre preferito accompagnare voci, strumenti, suonare in formazioni da camera o cantare in cori o gruppi vocali. (forse anche per questo il libro è a quattro mani). La poesia per me è contenuto, ma anche ritmo, sonorità, è concedersi di andare al proprio tempo. Trovo la poesia una forma di arte essenziale, che possa esprimere in poche righe visioni, mondi e suggestioni, che possa offrire recinti scarni nei quali ri-trovarsi. Uno dei miei ultimi Maestri di pianoforte un giorno mi ha regalato un libro di haiku giapponesi per farmi capire come poter interpretare un brano di Chopin. Storicamente l’haiku è una antichissima forma di espressione che ha proprio come intento “fotografare” un momento unico, per renderlo irripetibile, per ricordarlo, per fermarlo. Ho iniziato a scrivere in modo regolare per questo: per ricordare, per non lasciare sfuggire i momenti, le sensazioni, le intuizioni.
All’interno del libro, ci sono da un lato le tue parole e dall’altro le foto di Marco Tondini. Ce lo presenti?
Marco è un mio collega di lavoro, ci conosciamo da anni, ma durante la pandemia ci siamo conosciuti meglio: è un grafico, un formatore, un operatore sociale, ma con molte sfaccettature. É preciso, pragmatico, eppure ha una forte sensibilità, un’attitudine a rappresentare l’eleganza della semplicità.
Come è nata la vostra liason artistica?
Nel periodo pandemico Marco ha deciso di creare una pagina Instagram dedicata alle sue foto. Io non sapevo fotografasse, lui non sapeva che io scrivessi per alcuni fotografi o artisti. Abbiamo iniziato in punta di piedi, scambiandoci foto con testi abbinati, nati semplicemente dalle sensazioni e visioni che mi provocavano le sue immagini. Pian piano gli abbinamenti sono aumentati e abbiamo iniziato a raccogliere e ordinare il materiale. E poi… eccoci qua.
Qual è stato il modus operandi per unire una poesia ad una fotografia?
Principalmente ho scritto sulle foto di Marco. In alcuni casi c’è stato anche il procedimento contrario, ovvero io che gli sottoponevo una poesia e lui che cercava nei suoi archivi una foto adatta, ma è stato prevalente il primo meccanismo. Con le foto di Marco spesso mi sembra di essere dentro nello scatto, riesco talmente ad immedesimarmi da poter scrivere come se a parlare fosse un particolare della foto, un oggetto o un soggetto ritratto. Insomma ho una forte legame empatico con le sue immagini.
Tornando a te, qual è stato il momento in cui hai deciso di metterle insieme e di renderle pubbliche?
Io e Marco abbiamo deciso insieme. Le abbiamo raccolte inizialmente per noi, poi con leggerezza abbiamo iniziato a ragionare sul nostro filo conduttore e ci siamo detti che per entrambi la foto e la poesia avevano il ruolo e il potere nelle nostre vite di educarci alla meraviglia, di non farci smettere di sorprenderci delle cose che ci accadono attorno. Abbiamo approfondito questo concetto e siamo arrivati a dirci che entrambi amiamo la semplicità: il bianco, il nero, il formato quadrato, lo spazio vuoto, il concedersi tempo, il silenzio… e così è nato il progetto grafico di MeravigliaMI. Abbiamo parlato di questo progetto ad alcune persone vicine che ci hanno incoraggiato a proporre una pubblicazione: decisivo è stato il ruolo di Fabiana di Librerie Coop che ci ha sostenuto dall’inizio alla fine, la generosità di Gabriele Dadati e l’entusiasmo fin da subito vivo di Officine Gutenberg.
Sappiamo che nella tua vita c’è anche la musica, immaginiamo che l’arte sia una parte centrale delle tue giornate. Sbagliamo?
Diciamo che le mie giornate non hanno una parte centrale…sono una moglie e una mamma, lavoro in ambito sociale e sono insegnante di musica. Progetto e conduco laboratori di educazione alla mondialità e alla pace e coordino progetti di sviluppo di comunità. Sono sempre alla ricerca di nuovi metodi formativi, mi piace inventare, incastrare competenze e attitudini, lavoro con i giovani, con il volontariato.
Posso dire che metto un po’ di arte in tutte le cose che faccio, ho una forte propensione per le “sinestesie di discipline”, ad esempio insegno musica anche attraverso l’arte o metto le mie competenze musicali nei laboratori di gestione del conflitto in classe. Cerco di cogliere ogni stimolo artistico come possono essere laboratori di collage o scrittura creativa, ho un forte legame con la natura e con la voglia di conoscerne i dettagli ed i segreti. Casa mia assomiglia ad un cantiere aperto per idee e prototipi perché sono in continua sperimentazione e in questo coinvolgo anche i miei figli.
In conclusione: c’è già del materiale tuo scritto e fotografico di Marco, pronto per il futuro?
Si, abbiamo tanto materiale scritto, abbiamo dovuto fare una scelta.
Nei nostri sogni si sta profilando un secondo volume che possa essere speculare al primo. Che abbia il nero e non il bianco come sfondo. Un volume che abbia come protagoniste le persone e non solo gli elementi naturali o paesaggistici. Vorremmo creare un volume che proponga abbinamenti di foto a poesie, ma che abbia anche alcune sezioni separate che possano dare la possibilità al lettore di creare i propri personali abbinamenti tra immagini e significati poetici da cucirsi addosso in modo individuale, un volume che possa essere anche strumento di riflessione e indagine interiore per i lettori.
Ecco chi sono Rita Casalini e Marco Tondini
Rita Casalini
Piacentina, mamma, amica, operatrice sociale, insegnante di musica e di pianoforte, accanita lettrice, creativa da sempre. Si avvicina alla poesia dopo una folgorante visita al MUDEC di Milano e dopo aver collaborato, nella scrittura dei testi, alle mostre e presentazioni di portfolio del fotografo Antonello Ferrara.
Da sempre attratta dalle parole nelle loro diverse forme artistiche, scopre la scrittura di haiku, si appassiona e la approfondisce. Sul semestrale di arte e racconti “CEDROMAG”, nel maggio del 2021, viene pubblicata una sua opera. Dal felice e inaspettato incontro con la fotografia di Marco Tondini nasce questo libro.
Marco Tondini
Piacentino, operatore sociale, disegnatore tecnico, appassionato di grafica e del suo linguaggio. Fotografo per passione, trova nella fotografia la forza del racconto: non parole, ma immagini per parlare di sé e degli altri. Grazie all’incontro con Rita le sue immagini ora hanno anche un suono… quello della poesia.
“meravigliaMI” lo potete trovare nelle librerie di Piacenza e on line nello shop di Edizioni Officine Gutenberg.