Nuovo romanzo per Edizioni Officine Gutenberg a pochi giorni dal Salone del Libro di Torino. Si intitola Millemondi Estate e l’autore è il piacentino Brunello Buonocore
Un nuovo autore e un nuovo libro per Edizioni Officine Gutenberg: lui è Brunello Buonocore, il libro si intitola Millemondi Estate e la presentazione ufficiale è fissata per domenica 21 maggio alle 13 al Salone del Libro di Torino nello stand di Alleanza Cooperative. Presentazione che sarà replicata a Piacenza, solo qualche giorno dopo, venerdì 26 maggio alle 18 all’interno del cortiletto della Libreria Fahrenheit.
La conoscenza tra autore ed editore però non è nuova, infatti in questo caso viene da lontano, da quando Buonocore per Asp Piacenza e Officine Gutenberg hanno cominciato a collaborare per dare vita al festival “Incontri – Lettura, scrittura e fragilità” incentrato sul mondo della disabilità. Oggi invece il rapporto si è stretto ancora di più per la nascita di questo libro.
Un’intervista “speciale”, ecco Millemondi Estate
Come anticipato già dall’inizio, quella che stiamo per proporvi non è una intervista canonica, ma una discussione a tratti surreale tra noi e l’autore Brunello Buonocore. Ovviamente non concediamo nessuno spoiler! Di conseguenza, buona lettura…
C’è molta attesa per l’uscita di questo suo libro…
Non giriamoci intorno. C’è stata una fuga di notizie e tutti sanno che Gero (Guagliardo n.d.r.) e io siamo tra i possibili vincitori del Nobel della Letteratura. Diciamo che uno dei due vince sicuro. Lui sembra in vantaggio, ma non è detta l’ultima parola.
In realtà affrontate generi diversi.
Neanche tanto. La differenza sta soprattutto nel fatto che lui è più giovane di me e intercetta un pubblico meno raffinato. Facendo un parallelo: lui è Amadeus mentre io sono Pippo Baudo.
Però. Confronti interessanti.
L’altro fattore che lo aiuta è la mia amicizia con Bob Dylan che, come è noto, non ha riscosso grandi simpatie non andando a ritirare il premio. Ho cercato di danneggiare Gero mettendo in giro la voce che lui legge sempre Dylan Dog, ma non ha funzionato tanto.
In ogni caso la casa editrice sarà contenta.
Le Officine Gutenberg gongolano. Si aspettano un balzo nelle vendite tale che potranno non solo mangiare pranzo e cena al ristorante ma acquisire una catena di ristoranti. Oggi ho iniziato a controllare le traduzioni di Millemondi Estate: c’è qualche problema con quella in dialetto piacentino, che ha prenotazioni per 50.000 copie.
Di che cosa parla Millemondi Estate?
Parla di una convivenza, di un palazzo e del suo portinaio/gestore. Questi è il narratore. Racconta in modo disordinato quello che succede tra gli abitanti di Millemondi e rivela alcune parti delle loro biografie. Millemondi è molto peggio di un ghetto: non solo vi abitano emarginati di vario genere, quasi sempre con esperienze in carcere alle spalle, ma anche operatori sociali, cioè educatori in progetti di bassa soglia, nonché insegnanti, ex preti e altri benpensanti illuminati. Questi ultimi sono i peggiori.
Ci sono anche un libraio che tiene aperto il suo negozio tutta la notte e una volontaria insopportabile, vero?
In realtà la volontaria l’ho fatta mangiare da un libro carnivoro, ma poi è ricomparsa, mentre il libraio è funzionale a Pietro, un ragazzo appassionato di letteratura e soprattutto di Lucio Mastronardi.
Bene. Quali sono i suoi riferimenti principali.
Come scrittori, intende. Beh soprattutto Kurt Vonnegut jr, che ho avuto modo di scoprire grazie agli insegnamenti del più grande scrittore che abbia mai vissuto a Piacenza, Vittorio Curtoni, che manca tantissimo a tutti. A livello nazionale il già citato Lucio Mastronardi: un grandissimo, conosciuto per “Il Maestro di Vigevano”, ma che ha scritto anche altro. Molto sottovalutato. Venendo a tempi più recenti e ad autori viventi e produttivi citerei Marco Archetti e soprattutto la grandissima Barbara Garlaschelli che, come è noto, abita nella nostra città.
Ultimo libro letto?
“La vita di chi resta”, sottotitolo non messo dall’autore “Quando torni non ci sarò più.” È un capolavoro e il suo autore Matteo B. Bianchi è una persona splendida. Ho avuto modo di assistere a un paio di sue lezioni in un corso di scrittura creativa che ho frequentato qualche tempo fa a Milano.
E il prossimo?
Ho deciso di affrontare le 356 pagine di “Complotto al Saint-Louis” di Valentino Prandini e Lucio Vinetti,. Non conosco Prandini. Vinetti invece è un mio caro amico e, cosa che più conta, è uno dei massimi esperti in Italia di animazione socio-culturale. Non mi aveva detto che si dilettava nel genere noir.
Serie tv?
Criminal Minds mi fa molta paura. Paura, che mi rimane addosso anche dopo che hanno arrestato o ucciso il serial killer. Rimanendo in Italia trovo che Rocco Schiavone sia raccontato molto bene.
In questi giorni sulla rivista “Animazione Sociale” appare un suo articolo dedicato al “Bon Bistrot” un locale di Cremona dove lavorano persone fragili.
E’ un pezzo che descrive una “locanda sociale”, un luogo dove si sta bene per il clima che si respira e dove si mangia e beve non solo solidarietà. Lo consiglio e raccomando il semifreddo di Agatino. Al torroncino. Ho avuto modo di visitare vari posti di questo genere (tra i quali i più conosciuti sono ad esempio La Locanda dei Girasoli a Roma o Pizza Aut).
Per me è diventata una fissazione. Purtroppo non è possibile fare un censimento perché molte esperienze non durano tanto. Tra queste, vicino a noi, l’Usteria de San Bassan a Lodi dove ero stato alcuni anni fa e dove si cenava divinamente. Chiusa definitivamente, come scrivono su Tripadvisor. A Piacenza segnalo il ristorante del Germoglio e il bar I Piccoli Mondi di Asp Città di Piacenza, azienda per la quale lavoro, ma non in cucina.
Sarà soddisfatto di tutti questi traguardi raggiunti
Facendo un bilancio della mia vita non posso negare di aver superato livelli che credevo impensabili: la conquista della posizione eretta, la scuola dell’obbligo, ho addirittura buone speranze di arrivare alla pensione. Ora anche la pubblicazione di un romanzo. Certo ci sono anche le delusioni, come, recentemente, il mancato invito di Re Carlo alla festa per la sua incoronazione. Me lo aveva promesso ma all’ultimo momento ha avuto paura degli scherzi tipo addio al celibato. Che, in effetti, avevo già preparato.
Brunello Buonocore, la biografia
Brunello Buonocore è nato a Piacenza nel 1958. Si occupa da molti anni di progetti e interventi in ambito sociale che sono qualche cosa di più del suo lavoro. È autore insieme a Giovanni Battista Menzani e Marco Murgia e ai redattori di Radioshock di “Qualcuno tornò sul nido del cuculo” Edizioni Officine Gutenberg che contiene le biografie romanzate di alcuni pazienti psichiatrici. Il suo sogno segreto forse non irraggiungibile è giocare a calcetto in squadra con Mario Balotelli.