L’autore di Films of Sicily and Sardinia, Daniele Marzeddu, a Piacenza per presentare il suo libro in Fahrenheit
Questa intervista, scritta da Barbara Belzini, è uscita sul quotidiano Libertà, che ringraziamo.
Un nuovo appuntamento letterario per la casa editrice piacentina Low, che oggi alle 18 alla libreria Fahrenheit ospita il fotografo Daniele Marzeddu per la presentazione di “Films of Sicily and Sardinia”, libro di viaggio fisico, fotografico e musicale (composte da Michele Bertoni e ascoltabili tramite QR Code) sulle orme tracciate dallo scrittore D.H. Lawrence, che nell’inverno del 1921, in Sicilia con la moglie Frieda, ha raccontato quell’avventura in “Sea and Sardinia”, restituendo un’immagine poetica dell’isola e delle sue genti riconoscibile ancora oggi. A distanza di un secolo, Marzeddu ha ripercorso le tappe di quell’avventura con l’intenzione di costruire un ponte tra la Sardegna e le altre terre oltremare.
Come definirebbe il suo libro?
“Un viaggio tridimensionale, perché a tutti gli effetti è un viaggio nel viaggio, quello di Lawrence e il mio sulle tracce del suo. E un progetto cominciato nel 2018, quando avevo portato avanti alcuni lavori in Inghilterra, nei pressi del luogo dove è nato Lawrence: ho visto la sua casa natale, che è diventata un museo nel 1974, ed è mantenuta esattamente come era in epoca vittoriana. Nel bookshop c’era una copia di “Sea and Sardinia” e ho notato che la prima edizione era del 1921: mancavano solo tre anni a un centenario e quindi ho cominciato a pensare a pensare a questo viaggio tra insularità geografica e mentale”.
Infatti, oltre alla Sicilia e alla Sardegna, la terza isola è l’Inghilterra
“Il concetto dell’insularità si ripercuote in diverse parti del viaggio, che si muove dalla Gran Bretagna (che dopo la Brexit oltre che a livello fisico si è separata dall’idea di essere europea anche politicamente e culturalmente) lawrenciana alla Sicilia del 1921, dove lo scrittore viaggia insieme alla moglie e cerca un’altra insularità lontana, staccata dal progresso industriale, e va a caccia della pura essenza dell’io e dell’uomo come anima primitiva. E qui ho trovato altre sincronicità tra di noi, perché io, oltre a essere sardo, ho abitato a Taormina come lui, mio padre ha lavorato a Messina e Lawrence la racconta dopo lo tsunami del 1908”.
Da Taormina si muove per andare in Sardegna e poi ritorna
“Sono viaggi che sono ancora molto sentiti localmente: all’inizio il libro avrebbe dovuto essere solo fotografico, ma più mi immergevo nella vita intellettuale dell’epoca più mi convincevo che anche il mio avrebbe dovuto essere un racconto di luoghi e volti ma anche di parole. La Taormina di quegli anni era un crocevia di menti, ci passava Hemingway, Oscar Wilde, era una città aperta anche all’eros anche omosessuale ed era terreno fertile per Lawrence, che nei suoi romanzi ha sempre affrontato temi come il sesso e la sensualità, rifiutati dall’Inghilterra puritana dove era cresciuto”.
Il libro ha anche questa peculiarità di una colonna sonora, come mai?
“È un progetto sinestetico: a monte c’è anche un documentario, “Return to Sea and Sardinia” dove ho preso appunti per il libro. Quella della musica è un’altra sincronicità: conoscevo la moglie di Michele Bertoni, artista veneziano che ora abita in Sardegna, un altro isolano, e quando ci siamo incontrati gli ho chiesto se volesse creare qualcosa da accostare alle fotografie. E così lui ha composto musiche che mescolano gli elementi di vento e mare che collegano le due isole”.
Tra le tante curiosità di parla anche di Piacenza
“Anche questo è un piccolo destino e una metafora del libro: quando arrivammo a Messina ci siamo trovati davanti a un treno a vapore apparso dal nulla, e mi dissero che la locomotiva doveva partire per Piacenza per essere riparata e rinvigorita. Trovo anche significativo che sarò in città a presentare il libro il 17 gennaio, che è la festa di Sant’Antonio Abate, l’inizio del carnevale sardo, molto sentito in tutto il sud”