Grazie a Instagram abbiamo conosciuto Annalisa, insegnante ma anche grande appassionata di trekking e libri. Le sue passioni l’hanno portata anche a scoprire le nostre guide e le nostre vallate

A volte i social, non sempre purtroppo, possono essere un luogo dove incontrarsi, confrontarsi, e scoprire passioni comuni. Questo è quello che è successo con Annalisa, insegnante ma allo stesso tempo camminatrice, lettrice e podcaster su Spotify. Un incontro che ha portato ad uno scambio di messaggi e poi una piccola collaborazione tra il suo podcast e le nostre Camminate Piacentine.

Proprio sul suo podcast dal titolo Un libro e un trekking, dal 18 dicembre, è disponibile una puntata dedicata all’anello Bric Carana e Brugnello nata da una sua escursione in Val Trebbia, in uno dei posti più belli del nostro territorio, presente nella Raccolta Inverno della Guide Marsupio – Camminate Piacentine. Dall’altro lato noi abbiamo pensato a lei per questo nuovo articolo del nostro blog Camminatori Seriali.

Trekking e libri, ecco Annalisa "Booktrekker"
Annalisa e il suo fedele Chuck

Annalisa: trekking, libri e podcast. Ecco le sue parole

Sono tante le cose che abbiamo chiesto e che volevamo scoprire su Annalisa. Grande amante di sentieri ma anche di letteratura, ma nella vita insegnante in una scuola d’infanzia, e capace di fare entrare tutte queste cose anche nel suo podcast Un libro un trekking. Ecco qui di seguito le nostre domande e soprattutto le sue risposte.

Non sappiamo se partire dai libri o dai trekking! Tu Annalisa sei stata prima lettrice accanita o camminatrice?

Nasco prima come lettrice, fin da piccola adoravo ascoltare storie e mi perdevo a sfogliare i libri in biblioteca. Ricordo ancora come se fosse ieri l’entusiasmo e l’amore per Harry Potter e la pietra filosofale. Con gli anni sono cresciuta anche come camminatrice, anzi da bambina non amavo stare in braccio ma preferivo camminare, esplorare, correre quindi ero una camminatrice in erba. Le avventure e i diversi mondi che incontravo e scoprivo nei libri mi hanno spinta a diventare una cacciatrice di sentieri.

Come ormai spesso succede, oggi ci si conosce attraverso i social e così è stato per noi. Quando hai cominciato a utilizzare questo mezzo per comunicare le tue passioni?

I social sono un potente spazio dove poter raccontare e condividere le mie grandi passioni e allo stesso tempo sono un tesoro dove poter raccogliere fotografie e informazioni per visitare luoghi e cammini. Instagram per me è una guida a cielo aperto. Ho cominciato a scrivere e a caricare scatti delle mie passioni nel periodo del covid poi ho continuato con pù regolarità a condividere anche le mie camminate con il mio cagnolino Chuck, spinta dal desiderio di confrontarmi con chi, come me, ama la montagna e i libri, sono convinta che la passioni siano un ottimo motore per far veicolare cultura, sensibilità e bellezza.

Poi nel marzo del 2023 mi sono lanciata nel mio progetto del podcast: “Un Libro e Un Trekking” dove in un unico format con un appuntamento settimanale su Spotify e altre piattaforme tengo insieme la mia passione per la montagna con quella della lettura. Il podcast mi ha regalato la possibilità di incontrare tante persone e arricchire la mia vita di diverse voci che mi hanno donato il loro modo di vivere ed abitare la montagna. Tutto questo mi rende immensamente felice e grata.

Trekking e libri, ecco Annalisa "Booktrekker"

Torniamo sulle camminate. Tu hai fatto tantissimi trekking, quali sono quelli che ti hanno fatto più innamorare?

Domanda difficile perchè io mi innamoro di ogni trekking che faccio e anche di quelli che devo ancora fare! Il mio cuore sicuramente batte per l’Appennino Tosco Emiliano vivendo a Reggio Emilia ed essendo le mie terre, i miei boschi e i mei crinali. Un sentiero che mi ha stupita e fatta innamorare ancora di più dell’Appennino Modenese è l’anello Taburri-Libro Aperto fatto a Giugno durante la fioritura dei rododendri.

Prima di salire verso le praterie e il crinale si incontrano le meravigliose e alte cascate del Doccione (io ho un debole per le cascate) poi salendo ci si imbatte in macchie di colore inaspettate. Sembra di camminare in un quadro di Monet: paesaggio verde intenso e brillante interroto da pennellate rosa acceso e fucsia date dai cespugli di rododendri incorniciati da un panorama sulle vicine cime che solo i crinali sanno regalarti.

Un altro mio debole sono i borghi abbandonati e qui ci spostiamo in Appennino Parmense a Lavacchielli il villaggio fantasma in Val Noveglia. Camminare in questo borgo costruito dagli scalpellini è emozionante perchè tocchi con mano come la natura ha preso in ostaggio le case. I cespugli e l’edera entrano dalle finestre e sbucano dai tetti crollati. Grazie al libro “Le voci delle case abbandonate” di Mario Ferraguti edito Ediciclo ho iniziato a vedere questi borghi diversamente, ad entrare in empatia con loro e a vedere la vita anche dove la vita “umana” non c’è più.

Ovviamente di rimbalzo andiamo sui libri. Quali sono quelli che porteresti sempre con te?

Mi tocca ripetermi citando due libri editi sempre da Ediciclo: “La cura dello stupore” di Michele Marziani e “Nati per camminare” di Alessandra Beltrame due splendidi saggi. Il primo è perfetto da tirare fuori dallo zaino ad ogni sosta durante il cammino per sfogliarlo e leggere le parole che custodisce a contatto diretto con la terra e gli alberi.

Questo saggio è un prontuario da avere sempre a portata di zaino per consultarlo e ritrovare la connessione con la natura e lo stupore che ci sa donare. Nati per camminare è un “mai più senza” per chi cammina, perchè ci ricorda la strada, ovvero che nasciamo nomadi non stanziali, che le nostre gambe sono fatte per camminare, nutrirsi di scoperta, fatica e bellezza! Ascoltiamo di più le nostre gambe!

Su cosa basi per le scelte dei libri e delle camminate?

I libri che scelgo di leggere e di mettere nello zaino mi devono conquistare. La trama mi deve far sentire il respiro della montagna, deve incuriosirmi senza svelarmi troppo ma toccare le giuste corde per attivare la mia curiosità e spingermi a pensare: sì devo assolutamente metterlo nello zaino e leggerne qualche pagina sdraiata sull’amaca in mezzo al bosco.

Ho degli autori del cuore che non mi deludono mai, che sono il mio rifugio come Valeria Tron che ha la capacità di dare musica al bosco e voce alla gente di montagna e Franco Faggiani che vive in montagna e la abita, e proprio per questo la racconta in tutte le sue sfaccettature. Sicuramente la sezione montagna e trekking nelle librerie sono le mie preferite e ogni volta non riesco ad uscire a mani vuote.

Le camminate le scelgo in base alla stagione, alle possibili fioriture, passo ore ed ore a studiare le cartine, le fotografie reperibili in rete del territorio per farmi un’idea più realistica. Pianifico nel minimo dettaglio ogni trekking tenendo conto del meteo, dell’attrezzatura, dei tempi di cammino ecc… In montagna non bisogna mai sottovalutare niente e non strafare.

Trekking e libri, ecco Annalisa "Booktrekker"

La blogger e la podcaster non sono il tuo lavoro, ma nella vita di tutti i giorni sei un’insegnante. Come riesci a gestire il lavoro e queste passioni? Sempre su questo: cosa porti in classe dei tuoi libri e delle tue camminate?

Il mio lavoro come insegnante alla scuola dell’infanzia mi lascia abbastanza tempo libero per coltivare la mia passione di progettare e documentarmi sui possibili trekking da fare, nel weekend sento l’esigenza di mettere spazio tra me e la città spostandomi verso l’alto. La montagna è terapeutica, mi consente di “ripulirmi” di “lucidare” i pensieri e di lasciare andare tutto lo stress accumulato durante la settimana. Dopo I miei trekking torno a scuola più carica, creativa e sempre più convinta che avvicinare i bambini alla montagna attraverso letture ed escursioni sia fondamentale.

Camminare insieme per sentieri apre la mente dei bambini, li rende consapevoli del loro corpo, della fatica, della lingua della natura. Le uscite in Appennino che ho fatto in questi anni con i bambini, accompagnati da una mia amica guida ambientale escursionistica, sono tra i ricordi più preziosi che ho. Vedere lo sguardo complice che si crea tra il gruppo, l’accendersi della curiosità, la meraviglia ti ripaga di tutta la fatica perchè capisci che la tua passione sta gettando le fondamenta per la crescita di futuri cittadini attenti all’ambiente e alla natura!

Per chiudere, sappiamo che recentemente sei venuta a camminare anche delle nostre parti, in Val Trebbia! Raccontaci come è andata!

Sono stata poche setimane fa nel vostro Appennino, in Val Trebbia, a fare un itinerario contenuto nella guida Camminate Piacentine raccolta inverno e devo ammettere che mi ha piacevolmente stupito. L’anello Brugnello – Bric Carana ha racchiuso in un cammino tutto ciò che mi appassiona: faggete, panorami su crinali, borghi fantasma (Pietranera), rocce isolite come lo scoglio ofiolitico di Bric Carana. Ho trovato la guida ben fatta, dettagliata e i segnali presenti in maniera chiara e distanziata sul territorio. Ho apprezzato molto la cura che avete per i vostri sentieri e questo mi spingerà a tornare presto in Appennino Piacentino.

Il podcast di Annalisa, Un libro e un trekking, lo trovate su Spotify. Potete anche seguirla su Instagram attraverso il suo profilo Annalisa Booktrekker!

Tutte gli articoli di Camminatori Seriali, li trovate nel “Cosa succede” nella Home del nostro sito.

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