Un viaggio nato in pochi giorni che ha portato in cammino un gruppo di ragazzi piacentini verso la bellissima e nascosta val Borbera
Oggi per la nostra rubrica camminatori seriali vi raccontiamo un’avventura di poche settimane fa verso una zona vicina a Piacenza ma tutta da scoprire, la val Borbera, che hanno affrontato un gruppo di ragazzi piacentini, i “Cosmos“. Questo viaggio in cammino per 5 giorni, ce lo ha raccontato una delle sue protagoniste, Michela De Nittis, e noi qua ve lo proponiamo.
Il racconto di un viaggio lungo 5 giorni: il cammino dei Cosmos tra Piemonte e Liguria
Con l’inizio della primavera 2022 un gruppo di impavidi piacentini si trovava a camminare sul monte Lama, cammina cammina che senza nemmeno accorgersene dava vita ad un nuovo gruppo che in pochi minuti avrebbe avuto anche un nome e l’ennesima chat su Whtaspp: Cosmos. Tutti accomunati dall’amore per la montagna, i trekking e la voglia di condividere queste esperienze.
Riuniti attorno ad un tavolo e complice del buon vino, una sera hanno di affrontare qualcosa che andasse oltre al trekking domenicale e calendario alla mano hanno definito un periodo estivo nel quale affrontare una gran bella sfida, un trekking di 5 giorni zaino in spalla. Dopo aver valutato svariati percorsi sono stati attirati da questo “Cammino dei Ribelli”.
Decisione presa, il 13 Agosto 2022 iniziava l’avventura! “Il cammino dei Ribelli” è un cammino sociale che dura circa 7 giorni e si sviluppa in Val Borbera, valle poco conosciuta tra l’Appenino Piemontese e quello ligure. Si tratta di un percorso molto ben segnalato da appositi cartelli, inoltre, tramite il sito dedicato (www.ilcamminodeiribelli.it) è facile trovare tutti i punti presso i quali dormire o rifocillarsi. É possibile anche richiedere on line le credenziali per ottenere scontistiche su pernottamenti e cene.
La scheda viene spedita direttamente a casa prima della partenza e sarà timbrata ad ogni tappa da chi vi ospiterà e che fa parte del circuito del Cammino. Sono circa 130 Km nella natura, ripercorrendo sentieri partigiani e di briganti, nato dal un giovane genovese: Giacomo D’Alessandro.
Fin dall’inizio avevano deciso di fare 5 tappe quindi qualche km in meno per far conciliare le ferie di tutti noi 10 camminatori, la sera del 13 Agosto hanno lasciato le macchine presso Capanne di Cosola dove avremmo dormito per poi metterci in marcia la mattina seguente.
Sveglia relativamente mattiniera, zaini e scarponi pronti, cibi leggeri da trasportare e tanta acqua e poi pronti per affrontare la prima tappa che gli avrebbe riservato una sorpresa piuttosto impegnativa, causa frana: il percorso avrebbe subito una variazione di 6 km in più, per un totale di 26 km, pressoché tutti in salita.
Non è stato per niente facile ma il gruppo ha goduto di un panorama eccezionale, visto piccoli borghi abbandonati fino ad arrivare ad un circolo Acli (purtroppo chiuso) nella località di Cartasegna dove spiccava anche un cippo Partigiano che ricorda due partigiani morti sotto fuoco tedesco. Terminata la breve pausa hanno proseguito verso Fontanachiusa dove hanno passato la notte ospiti al B&B “Aria di Fonta” gestito da una simpaticissima coppia genovese.
Un borgo davvero meraviglioso, totalmente sperso nel nulla, senza Internet (per molti una bellissima notizia!) dove nella stagione invernale risiedono solo 4 persone, un posto assolutamente da visitare, che durante la resistenza fu sede di importanti riunioni di brigate Partigiane della zona e provenienti dalle provincie limitrofe tra le quali anche Piacenza.
Nuovamente pronti, sempre con orari “poco mattinieri”, l’indomani si apprestavano ad iniziare la seconda tappa Fontanachiusa – Dova Superiore. Mentre nel resto d’Italia la gente grigliava (era Ferragosto) i ragazzi si inoltravamo ancora per boschi con qualche compagno di viaggio “ammaccato” dal giorno prima ma comunque tutti intenzionati a non farsi abbattere da ciocche, dolori e strappi muscolari.
Tre ore di cammino con dislivelli continui, tappa al paesello di Vigne dove hanno tentato di imbucarci ad una grigliata di famiglia ma senza successo e poi di nuovo in marcia. Marcia che rivelava un’altra sorpresa, una bella discesa di circa un’ora (“di quelle da aver paura di capitombolare brutalmente”) e che a sua volta riservava una ulteriore sorpresa molto allettante: un bellissimo mulino abbandonato sul torrente Borbera dove potersi rinfrescare, fare una pennica o addirittura un bagno, in una gola dell’Appenino, un posto quasi fiabesco.
Purtroppo per il gruppo c’era da ripartire e da risalire 480 mt di dislivello e gli ultimi 12 chilometri della giornata, passaggio obbligato per la frazione di Agneto fino ad arrivare finalmente a Dova superiore dove ad accoglierli li attendeva Don Luciano presso l’ostello Maggiociondolo. Cena veloce e via a letto attendendo la tappa del 16 Agosto.
Da Dova superiore si sono diretti verso Mongiardino Ligure, questa volta si trattava di “soli” 16 km piuttosto fattibili senza grosse sorprese, in corso d’opera all’unanimità hanno deciso di non recarsi a pernottare nel posto inizialmente scelto ma di cambiare programma contattando un Albergo della zona.
I 16 chilometri si sono rivelati per i ragazzi molto semplici e piacevoli dopo le giornate precedenti, il sole e il caldo non eccessivi per la tappa più leggera della 5 giorni pur sempre con spettacoli della natura e boschi rigogliosissimi, la giornata è terminata con l’approdo all’albergo munito di piscina ma specialmente di bar e birre! (i ragazzi si definiscono “camminatori si, ma la birretta è la birretta!”) Un posto dove hanno passato una bellissima serata tra chiacchiere, cerotti e antidolorifici. Il giorno dopo la ripartenza è stata da Mongiardino Ligure a Cantalupo Ligure.
Tappa di 21 km e anche questa volta, arrivati alla frazione Casa di Ragione il gruppo ha scoperto da gente del posto, dell’esistenza di una seconda frana ma qui alcuni dei nostri camminatori hanno deciso di mettersi alla prova e anziché aggirare la frana (passando su asfalto) l’anno affrontata da veri temerari, un secondo gruppo invece ha optato per la strada normale. Hanno costeggiato Borassi e poco dopo il gruppo si è riunito per proseguire il cammino insieme.
Inizia a cambiare il tempo, cosa della quale i ragazzi avevano già avvisaglie e qui nuovamente si sono aperte due possibilità: una decisamente complicata (in quanto la App segnalava una discesa pari ad una vera e propria ferrata) e una sempre su asfalto.
Qui si dividono ancora le strade dove due dei ragazzi hanno scelto di non affaticarsi ulteriormente mentre gli altri più scavezzacollo iniziarono una durissima salita intimoriti dall’idea di dover poi affrontare una discesa “rossa”. Piccola merenda in vetta e poi l’arrivo ad un cartello che indica assolutamente consigliati caschetto e moschettoni per aggrapparsi alle corde che avremmo incontrato scendendo. Panico e paura, perché i ragazzi non erano pronti per questa opzione e le nuvole si stavano addensando.
Ma un passo alla volta, piano e con estrema prudenza ne sono venuti alla fine tra sudori freddi, pioggia e una buona quota di incoscienza. Arrivati a valle provati e stanchi hanno stappato una bottiglia di rosso che li accompagnava strada facendo in attesa di essere bevuta. Sotto l’acqua ormai battente hanno raggiunto i due amici che già erano belli comodi presso “La Stalla dei Ciuchi” agriturismo dove avrebbero passato la notte.