Un viaggio per scoprire uno degli angoli più suggestivi della nostra provincia: anche Isola Serafini ha la sua “camminata”!
La più grande tra le isole del fiume Po e l’unica a essere abitata, Isola Serafini è una terra di confine tra le regioni Emilia-Romagna e Lombardia. Questa piccola frazione del Comune di Monticelli d’Ongina ospita una comunità di circa 50 abitanti, distribuiti su una superficie pari a 15 km2, circa un terzo dell’intero capoluogo.
L’abbiamo percorsa per inserirla nella nuova edizione della collana delle Guide Marsupio, la “Raccolta Inverno“, in compagnia di Elena Marsiglia, architetto e socia fondatrice della cooperativa di comunità Isola dei Tre ponti: “L’isola che vediamo oggi è il risultato di numerose trasformazioni dettate dai mutamenti del Grande Fiume nel corso dei secoli, ma anche dalla mano dell’uomo, che vi ha insediato imponenti opere idrauliche di rilevanza nazionale ed europea, quali la centrale idroelettrica, la scala di risalita della fauna ittica e la nuova conca di navigazione”.
E proprio il cosiddetto “ascensore dei pesci”, interessante quanto insolita opera umana, è uno degli obiettivi dell’itinerario proposto nella guida. “Una volta superati i due ponti di ingresso alla frazione, nonché unico punto di accesso all’isola, si entra in una dimensione parallela che racchiude una molteplicità di storie ed epoche sovrapposte.”
“Un patrimonio naturalistico fluviale di interesse comunitario, tracce storiche della vita rurale di inizio secolo con antiche cascine abbandonate, segni tangibili di un “fiume morto” che continua comunque a dividere l’isola in due regioni, una piccola comunità residente, o meglio resistente, contrapposta ai grandi progressi tecnologici nell’ambito dell’ingegneria idraulica che si impongono sul panorama. Chi arriva a Isola Serafini cerca tranquillità, bellezza grezza, contatto con la natura, racconti di fiume, incontri inaspettati, il tutto avvolto in un grande alone di mistero che resta sospeso nell’aria, quasi a invogliare l’esploratore alla continua ricerca e scoperta di nuove informazioni”.
L’ITINERARIO – Dalla chiesa ci si incammina sulla strada sterrata, in direzione opposta al paese, e subito si trova lo snodo tra i due percorsi descritti: si svolta a destra, sul tracciato A, aggirando una sbarra metallica e, subito dopo, ancora a destra e in meno di dieci min il percorso si affaccia sul Po, immediatamente a valle del ponte che collega l’isola al capoluogo comunale. Si cammina costeggiando per una decina di min il fiume, poi lo stradello svolta verso sinistra e inizia a risalire una lanca, avvallamento allungato e allagato, antico alveo del fiume, lungo il quale corre il confine regionale.
La devastante alluvione del 1951, infatti, ha stravolto l’idrografia di Isola Serafini, che ha inglobato le isole America del Seminario e Mezzadra; il Po ha abbandonato il suo vecchio corso, tracciando un nuovo alveo più a est, che corrisponde all’incirca a quello oggi visibile. Dal momento che i confini provinciali e regionali si basano sul percorso originario del fiume, oggi l’area circondata dai due rami del Po (uno naturale e l’altro artificiale) è divisa tra le province di Piacenza, Lodi e Cremona. Si raggiunge la carrozzabile sterrata e la si imbocca verso sinistra e, in meno di dieci min, si ritrova la sbarra metallica già superata alla partenza. La si aggira ancora e, svoltando verso destra, si inizia il percorso “B”.
Si cammina sulla carraia in terra battuta confluisce nella strada asfaltata proveniente dal paese e la si imbocca verso destra. Dopo due minuti, al primo bivio, si tiene la destra in direzione “Zilocca – Rottino – Buonissima Dodi” e si continua su strada asfaltata per circa 1 km, e si raggiunge così la cascina Buonissima: senza entrare tra le case, si procede sulla sinistra, aggirando i fabbricati.
In meno di un km si supera Cascina Nuova e, poco dopo, si raggiunge il bivio con la sterrata che, a destra, porta ai ruderi della Cascina Bella Venezia e subito dopo si raggiunge la c.na Pioppaio: sul primo fabbricato, accanto alla pesa, si possono notare i livelli raggiunti dall’acqua del Po nelle alluvioni degli anni 1994 e 2000. Tenendo le abitazioni alla propria destra, si continua su strada sterrata, per 350 mt; all’altezza di un piccolo fabbricato si lascia la strada principale, che curva verso sinistra, e si prende a destra un’altra carrozzabile che subito piega verso sinistra e, qualche min dopo, incrocia la strada asfaltata che corre sull’argine.
La si attraversa e si prosegue su sterrato in direzione della cascina Speranza; dopo la prima casa e subito prima della pesa, si svolta a sinistra, imboccando la carraia denominata localmente “stradone dei Tedeschi”. Dopo cinque minuti si prosegue diritto in direzione del fiume, ormai vicino, e due min dopo, si raggiunge un incrocio a T: il percorso “B” prosegue a sinistra. Svoltando invece verso destra si può imboccare il prolungamento “C”, che in 1,7 km di carrareccia sempre ben evidente e priva di alternative, porta al punto della confluenza dell’Adda in Po. Si segue sempre il Po, fino a tenere la destra, lasciando la carrozzabile che piega a sinistra, in direzione di alcune case.
Si prosegue diritto per trecentocinquanta mt fino al cancello della centrale ENEL, per visitare (su prenotazione) l’interessante “risalita dei pesci”: sistema di bacini successivi a Y, che consentono ai pesci di rimontare dai due rami del Po (naturale quello a valle della diga, e artificiale quello a valle dell’impianto idroelettrico), al tratto fluviale a monte, superando un dislivello che oscilla tra i 9 e i 12 mt. Dopo la visita, si torna all’incrocio precedente, si tiene la destra e si entra nell’abitato di Isola Serafini; all’altezza della trattoria Cattivelli, si svolta verso sinistra e si raggiunge la chiesetta di partenza.
Info per la risalita dei pesci: www.risalitadeipesci.com; www.isoladeitreponti.com
Alla partenza: Trattoria Cattivelli (tel. 0523-829418).
L’articolo è stato gentilmente concesso da PiacenzaSera.it.
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