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MeravigliaMI
poesie e immagini per fermarsi
di Rita Casalini
con fotografie di Marco Tondini
Descrizione
MeravigliaMI
poesie e immagini per fermarsi
di Rita Casalini
con fotografie di Marco Tondini
C’è qualcosa di fondamentalmente inospitale, nelle poesie di Rita Casalini.
Ed è un bene.
Fin troppo rassegnati ai versi colloquiali, piani, ricolmi di sentimenti stilizzati e poeticismi d’accatto (l’aggettivo prima del sostantivo, le rime grammaticali…) che oggi sembrano dominare – almeno quantitativamente – la produzione degli esordienti, qui tiriamo una boccata d’ossigeno. Le parole si presentano prive di bellurie, sono incastonate a stento da una punteggiatura esilissima per mostrarsi in sé e soltanto in sé. Con il risultato che il lettore deve impegnarsi per strappare un senso a ogni componimento. Certo, sì, di volta in volta il tema è evidente e riconducibile al macrotema denunciato fin dal titolo: bloccarsi nel tempo e nello spazio per rendersi disponibili a che qualcosa accada. Ma poi…
Rita Casalini non ci offre la consolazione di qualche facile formula, di qualche intuizione pur che sia. Non servirebbe a niente. Perché il verso è il luogo dell’intensità del dettato, è dove la lingua si fa densa e portatrice di significati in cui penetrare.
Quello che fa più impressione sono le parole-verso. Ne scegliamo alcune: “valanga”, “trascinami”, “sboccia”, “inaspettata”, “intolleranti”, “forse”, “ecco”, “proteggimi”. Il lettore potrebbe cercarle tutte, cerchiarle, leggerle di fila. Scoprire così che sono tutte parole forti, che riguardano un cambiamento di stato. Dal movimento all’immobilità fremente. Per poi ripartire. Verso cosa? Le tracce ci sono, così come le direzioni. E sono molteplici. Non compiremo l’ingiustizia di dirle, banalizzandole.
È questo infine un libro, oltre che di parole, di immagini. Strappate alla realtà con la medesima precisione con cui sono state strappate le parole, e con il medesimo intento di lasciarle nette nel bianco della pagina. A volte tra versi e scatti la connessione è evidente, altre meno: sono i casi migliori. Perché in fondo anche lì c’è dell’imperscrutabile da investigare.
Gabriele Dadati
Piacentina, mamma, amica, operatrice sociale, insegnante di musica e di pianoforte, accanita lettrice, creativa da sempre.
Si avvicina alla poesia dopo una folgorante visita al MUDEC di Milano e dopo aver collaborato, nella scrittura dei testi, alle mostre e presentazioni di portfolio del fotografo Antonello Ferrara.
Da sempre attratta dalle parole nelle loro diverse forme artistiche, scopre la scrittura di haiku, si appassiona e la approfondisce. Sul semestrale di arte e racconti “CEDROMAG”, nel maggio del 2021, viene pubblicata una sua opera.
Dal felice e inaspettato incontro con la fotografia di Marco Tondini nasce questo libro.
Piacentino, operatore sociale, disegnatore tecnico, appassionato di grafica e del suo linguaggio.
Fotografo per passione, trova nella fotografia la forza del racconto: non parole, ma immagini per parlare di sé e degli altri.
Grazie all’incontro con Rita le sue immagini ora hanno anche un suono… quello della poesia.
FORMATO: 220 x 220 mm
PAGINE: 128
USCITA: settembre 2021
PREZZO: € 15,00
ISBN: 979-12-80017-20-8