Il “camminatore seriale” di Officine Gutenberg racconta la propria passione per il trekking e per le camminate made in Pc!
Achille Menzani da sempre è l’artefice delle nostre Camminate Piacentine, sia per le primissime pubblicazioni, sia da quando queste hanno preso la forma delle Guide Marsupio.
Un viaggio partito ormai già qualche anno fa e che prosegue ancora ora, infatti nelle ultime settimane sono uscite le ultime due Guide Marsupio, prima quella creata insieme a Trail Valley, gli Itinerari Bettolesi, e ora la Raccolta Estate.
Allora lo abbiamo intervistato sul nostro blog per chiedere a lui un po’ di cose sulla passione per il trekking, da come è nata a come prosegue ora anche in veste di scrittore.
L’intervista al “camminatore seriale” Achille Menzani
Quando nasce la tua passione per le camminate? Quali sono stati i primi sentieri che hai percorso da “camminatore”?
Mi sono appassionato all’escursionismo a partire dall’epoca degli studi universitari, percorrendo i sentieri delle Dolomiti, soprattutto sul gruppo del Brenta; in quei posti magnifici ho potuto anche coltivare l’interesse per la cartografia, grazie a guide e mappe dettagliate, che sulle Alpi erano già molto diffuse. Il mio interesse per l’Appennino è più recente, e risale a quando ho iniziato a esplorare la provincia in mountain bike. Da una decina di anni ho lasciato le due ruote e, appena sono libero, metto gli scarponi e vado a cercare nuovi sentieri sulle nostre colline, sempre sorprendenti.
Nel tempo, ed in particolare dalle prime Guide targate Edizioni Officine Gutenberg, da passione è diventata anche un impegno per dare vita a delle uscite editoriali usufruibili da tutti. È cambiato il modo di affrontare le tue cammminate da quanto sei “camminatore e scrittore”?
Da quando racconto le mie escursioni, il mio modo di percorrere ed esplorare il paesaggio è diventato più attento: faccio molte foto, prendo appunti vocali e, soprattutto, mi godo parecchie soste per imprimere bene nella mente panorami, monti, vallate, borghi, di cui annoto i nomi, per rendere sempre più complete le mie descrizioni.
Le Camminate Piacentine scritte in questi anni, hanno coperto gran parte della provincia. C’è un percorso a cui sei particolarmente legato e che ti piace ripercorrere più frequentemente?
A partire dal primo volume di Camminate Piacentine, uscito nel 2013, ho pubblicato oltre cento escursioni, quasi tutte ad anello. Quando posso, cerco percorsi sempre nuovi, ma, effettivamente, per la raccolta “Estate 2020” ho potuto ripercorrere due itinerari che ho ritrovato singolari e affascinanti come la prima volta: le grotte della Rocca d’Olgisio, la Ciapa Liscia e la Valle Tribolata.
Abbiamo detto che le Guide ci portano un po’ in ogni parte delle Provincia di Piacenza, ma c’è una parte del territorio che anche tu devi ancora esplorare?
Il nostro territorio è straordinario, regala sempre luoghi inattesi, sensazioni inaspettate; credo non si finisca mai di scoprire angoli sconosciuti. Mi piacerebbe dedicare più tempo ai monti più elevati, posti ai confini provinciali, o poco più in là: prima o poi riuscirò a raccontare il monte Penna!
Oltre a Piacenza e alle sue camminate, hai affrontato percorsi in altre parte d’Italia o di Europa? Ce li racconti?
In Italia ricordo con piacere i Cammini di San Francesco da La Verna ad Assisi e nella valle Reatina, il Cammino di Celestino nel Parco Nazionale della Maiella e la Via del Sale, dalla val Boreca al mare, tutti fatti con i miei famigliari. All’estero ho percorso solo itinerari più brevi ma ugualmente affascinanti: l’anno scorso, per esempio, l’isola di Runde e il Preikestolen, in Norvegia.
Tu sei ormai un camminatore molto esperto, ma per chi invece è alle prime armi, quali sono i primissimi consigli che daresti per cominciare “con il piede giusto”?
Partendo proprio dai piedi! Scarpe adatte, sempre con suole scolpite, e calze tecniche, che non facciano una piega, per evitare le vesciche. E poi ricordiamoci che in montagna dominano gli uccelli e i quadrupedi: per le ali non possiamo ancora attrezzarci, ma l’uso di due bastoncini da trekking per equilibrare i pesi e alleviare il peso sulle ginocchia in discesa è senz’altro consigliabile. Quanto alla tecnologia, non serve strafare: basta scaricare sullo smartphone una semplice app, anche gratuita ma con cartografia open residente, per sapere sempre, grazie al GPS, il punto esatto in cui ci si trova.
Ultima domanda: anche ad Achille Menzani è capitato di perdersi in mezzo ai boschi???
Non mi è mai capitato di trovarmi in difficoltà sul serio, ma un paio di volte mi sono reso conto di trovarmi su di un sentiero diverso da quello che credevo di percorrere, o di non vedere un bivio e dover tornare indietro di un chilometro… l’importante è accorgersene in tempo!
Questo articolo fa parte del blog “Camminatori seriali“, andate a leggere tutti gli altri articoli che parlano del trekking nelle valli piacentine (anche anche oltre!).